Pubblicato il 10 Novembre 2023

Sicurezza aziendale: da un approccio reattivo ad un approccio proattivo

Sicurezza aziendale: 

Da un approccio reattivo ad un approccio proattivo

Ai più alti livelli di un’organizzazione la sicurezza è quasi sempre misurata attraverso degli indicatori reattivi come l’indice di frequenza, indice di gravità, tasso di incidenti, ecc. che riportano dei numeri che confrontati con dei valori di riferimento ci dimostrano le performance di sicurezza di quella azienda fino ad oggi ma non ci dicono nulla di come un’organizzazione sta lavorando per evitare che un incidente/infortunio avvenga.

Spesso tali indici misurano anche la fortuna.

Quando invece si parla di qualità un’azienda ha modo di monitorare il processo costantemente e non solo a seguito di un reclamo o di un difetto, per cui io vedo sul momento se sto lavorando in qualità oppure no.

Infatti, un dipendente che lavora su un processo sa quando sta sorgendo un problema di qualità relativo ad una attrezzatura o al processo stesso; questo permette al dipendente di poter contenere il problema e di correggerlo immediatamente.

Il tasso di incidenti e gli altri indicatori invece non ci dicono per quell’incidente quanti near miss ci sono stati, ma soprattutto quanti comportamenti a rischio si sono verificati. Gli indicatori che le aziende monitorano misurano solo quello che sta al vertice della piramide della sicurezza (“la punta dell’iceberg”) e non quello che è alla base.

La formazione, i meeting di sicurezza, gli audit ecc sono degli approcci sicuramente proattivi alla sicurezza, ma risultano poco efficaci…infatti, facendo degli incontri di sicurezza quotidiani i luoghi di lavoro diventano realmente più sicuri? Le persone diventano capaci di prevenire gli infortuni ed evitare così di farsi male? Gli audit risolvono tutte le condizioni di lavoro non sicure evidenziate?... Ad esempio dopo un corso di formazione quante saranno le persone che incominceranno a sollevare i carichi correttamente com’è stato loro insegnato durante un corso di formazione?

Il miglior modo per migliorare le performance di sicurezza è dare conseguenze positive, immediate e certe per ogni performance desiderata. Spesso invece chi si occupa di sicurezza fornisce solo conseguenze negative dopo delle performance sbagliate o a rischio dei lavoratori (approccio reattivo), trascurando invece quelle che vengono svolte in maniera sicura.

Ma perché allora le aziende utilizzano degli indicatori che sono poco rappresentativi del livello di sicurezza di un’azienda? 

  • Perché è l’unica metrica richiesta a livello nazionale (UNI7249) o a livello europeo (EU-OSHA) o internazionale (ISO45001),

  • perché essa consente di fare dei confronti con aziende identiche/similari,

  • perché trovare delle metriche alternative comporta doverci dedicare più tempo.

Muoversi verso un approccio proattivo richiede alle aziende di focalizzarsi su quello che le persone stanno facendo giorno per giorno o nelle diverse settimane su più livelli aziendali: la Behavioral based safety (BBS) fornisce questo genere di approccio, abbandonando quelli prettamente reattivi.

 

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