Pubblicato il 15 Dicembre 2023

La segnaletica di sicurezza può cambiare il comportamento dei lavoratori?

La segnaletica di sicurezza può cambiare il comportamento dei lavoratori?

La segnaletica di sicurezza è uno strumento utile, ma non sufficiente a garantire i comportamenti sicuri in un’azienda.

Pensiamo solo a quante volte vediamo un cartello stradale (ad esempio un limite di velocità) ma non lo rispettiamo. 

Dal punto di vista della scienza del comportamento (Behavior analysis) la segnaletica viene “prima” del comportamento, lo evoca. È un antecedente, e come tutti gli antecedenti (procedure, istruzioni operative, formazione ecc.) non è in grado di governare il comportamento a meno di conseguenze “significative”. Ad esempio se non rispettiamo il limite di velocità e troviamo quasi sempre una pattuglia dei carabinieri, è probabile prendere una multa. Per tale motivo rispetteremo il cartello solo quando è alta la probabilità di una conseguenza significativa.

A questo proposito potremmo citare un episodio che abbiamo già riportato in questo articolo I cartelli prevengono gli incidenti
L'Ing. Borghetto si trovava in una spiaggia in Portogallo, vicino a una zona industriale inquinata. C'era un cartello di grandi dimensioni sul bagnasciuga che prescriveva il divieto di balneazione, tuttavia in acqua c'erano migliaia di persone che facevano il bagno. Probabilmente il cartello non lo vedevano più.

Diciamo che, nella pratica, l’uso della segnaletica serve più a soddisfare specifici obblighi di legge che a governare il comportamento umano.

Quali sono le strategie per ottenere il massimo dalla segnaletica di sicurezza ?

Teniamo sempre conto che la segnaletica, come tutti gli antecedenti, è debole. Tuttavia, riportiamo di seguito le strategie che possiamo applicare per ottenere il massimo dalla segnaletica di sicurezza.

  • Apporre la segnaletica fisicamente e temporalmente vicino al comportamento che deve evocare. 

Se entriamo in un reparto dalla porta di ingresso, mettere la segnaletica sulla porta è un’ottima strategia. E’ molto visibile. Mettere la segnaletica sopra la porta, molto alta, rende la segnaletica poco visibile, dovremmo alzare il collo per vederla ed è un movimento che noi tendiamo a non fare.

  • Rendere visibile la segnaletica per dimensione e contrasto di colore. 

È vero che la segnaletica è normata in termini di colore, ma se metto un cartello antincendio di colore rosso sopra una parete rossa non lo vedo.

  • Se possibile, preferire la segnaletica di prescrizione alla segnaletica di divieto

Per noi è più facile capire cosa dobbiamo fare, piuttosto che cosa non dobbiamo fare.

Un cartello di divieto di arrampicarsi sulle scaffalature di un magazzino non ci dice come dobbiamo fare per accedere ai piani alti della scaffalature in sicurezza.

  • Nei testi preferire la prescrizione di azioni (in pratica comportamenti, come “tenersi al corrimano”) alla prescrizione di modi di essere (poni attenzione a dove metti i piedi, vedi di stare attento...).

Per finire parliamo della segnaletica motivazionale, come ad esempio le frasi “safety first”, “la sicurezza dipende da te”, “fai della sicurezza la tua missione quotidiana”…

Anche in questo caso la segnaletica può essere efficace dopo le prime volte che viene notata, ma a lungo andare perde di utilità.

La segnaletica di sicurezza, dunque, agisce limitatamente sul comportamento dei lavoratori; andrebbero invece implementate delle conseguenze positive per rinforzare i comportamenti indicati dalla segnaletica.

Per concludere le aziende dovrebbero:

  • Utilizzare la segnaletica di obbligo/divieto in maniera efficace ovvero indicando il comportamento specifico da adottare/evitare;

  • Rimuovere la segnaletica informativa quando non più rilevante;

  • Sostituire la segnaletica motivazionale con dei grafici che illustrino l’andamento delle performance di sicurezza e mettano in evidenza il rapporto tra i comportamenti a rischio e quelli sicuri; questo avrà un impatto positivo sui comportamenti dei lavoratori.

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