Di Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore Unico Lisa Servizi.
Qualche giorno fa Lisa Servizi ha organizzato un corso sull’analisi degli incidenti con metodologia RCA per una delle principali aziende italiane della difesa.
Abbiamo approfondito diverse tecniche – dai 5 perché al diagramma a lisca di pesce, dal modello del formaggio svizzero di Reason ad altre metodologie consolidate.
Vorrei condividere con voi alcune riflessioni sull’efficacia reale di questi strumenti.
- L’analisi degli infortuni è, per definizione, reattiva. Serve poco alla prevenzione, se non per evitare possibili eventi con la stessa causa radice – quando questa viene individuata correttamente e risolta.
- Nelle grandi aziende strutturate gli infortuni sono pochi e molto diversi tra loro. È improbabile che lo stesso evento si ripresenti nello stesso modo.
- Durante l’esercitazione con tutti gli HSE dei siti produttivi, professionisti con grande esperienza, sono emerse cause radice differenti per lo stesso caso: difficile arrivare a una soluzione veramente univoca.
- Il processo di analisi può far emergere carenze organizzative, anche non direttamente legate all’evento analizzato – un effetto positivo ma collaterale.
A mio avviso, pur essendo indispensabili, l’utilità preventiva di questi strumenti rimane limitata.
Ha molto più valore applicare la stessa logica ai near miss.
Se vogliamo davvero ridurre gli infortuni, è più efficace investire in strumenti e processi che permettano di capire in tempo reale cosa accade sul campo e intervenire subito:
- approcci come Lean BBS,
- o sistemi di monitoraggio di condizioni a rischio, near miss e comportamenti basati su intelligenza artificiale, come Intenseye, di cui Lisa Servizi è business partner.
Se desideri approfondire la Lean BBS o Intenseye, scrivi pure a commerciale@lisaservizi.it.