Fonte: www.inail.it
Avevamo già informato nel nostro blog in merito all’abolizione del registro infortuni.
A seguito di tale modifica normativa si è creato un dibattito tra gli operatori sull’utilità o meno dell’abolizione. Qualcuno ha ritenuto non utile l’obbligo, ritenuto un pilastro della sicurezza.
L’inail ha recentemente messo a disposizione degli organi di vigilanza uno strumento di indagine conoscitiva per consultare gli infortuni successi ai lavoratori e denunciati all’Inail.
Tale strumento è stato chiamato “cruscotto infortuni” ed è disponibile a partire dal 24/12/2015.
Solo un commento dell’ing. Riccardo Borghetto per quanto attiene l’abolizione del registro infortuni.
Ad avviso dello scrivente il registro in oggetto, i cui modello e campi sono stati definiti negli anni 50 all’epoca del 547 e non più aggiornati, era del tutto inutile. La compilazione del registro in oggetto è spesso stato affidato a personale in ambito risorse umane (nelle medie grandi aziende) o consulenti del lavoro (nelle piccole) senza alcuna competenza specifica in ambito sicurezza e di pochissima utilità prevenzionale.
Le aziende che negli ultimi anni si sono dotate di sistemi di gestione, modelli organizzativi e in ogni caso un efficace sistema prevenzionale si sono dotate di modelli abbastanza sofisticati per l’analisi degli infortuni, mancati infortuni e incidenti, tramite tabelle in excel o software in modo da poter efficacemente produrre analisi statistiche e indagini, mantenendo il registro infortuni come un obbligo legale di nessuna utilità. Bene ha fatto il legislatore a rimuovere un obbligo burocratico di nessuna utilità.