Pubblicato il 16 Novembre 2011

Finalmente è stata depositata la sentenza (di 508 pagine!) con cui la Corte di Assise del  Tribunale di Torino ha condannato l’AD (Herald Enspenahn) e altri dirigenti dello stabilmento Thyssen Krupp di Torino in cui persero la vita 7 operai e altri 3 riportarono lesioni gravi.

Alcuni passi della sentenza sono molto interessanti.

E’ la prima volta che si ha una sentenza di primo grado per

Nello specifico sono stati condannati:

-amministratore delegato e membro del board ( Enspenahn) a 16 anni e 6 mesi

-consigliere del CDA (Pucci) : 13 anni e 6 mesi

-consigliere del CDA (Priegnitz) : 13 anni e 6 mesi

-Dirigente direttore area tecnica e servizi con competenza su investimenti in sicurezza (Moroni): 10 anni e 10 mesi

-Direttore Stabilimento (Salerno): 13 anni e 6 mesi

-Dirigente responsabile funzioni EAS (Ecologia Ambiente e Sicurezza) e anche RSPP (Cosimo Cafueri): 13 anni e 6 mesi

Dalle prove raccolte emerge che i dirigenti della Thyssen Krupp erano pienamente a conoscenza del livello di rischio e dello stato di violazione di molte norme di sicurezza antincendio e ciononostante non hanno effettuato gli investimenti necessari.

Erano a conoscenza del rischio  anche perché :
-era già successo in altro stabilimento del gruppo un evento simile a quello che poi è avvenuto. L’azienda stessa lo aveva considerato “talmente distruttivo e devastante che solo per miracolo non vi erano stati ne morti ne feriti gravi.

-Le compagnie di assicurazione con proprie perizie avevano informato del rischio e aumentato la franchigia da 30 a 100 Milioni di €.

-Varie perizie indipendenti indicavano un rischio elevato

-c’erano verbali di riunioni e richieste di investimento per la messa a norma

L’AD viene accusato di “aver accettato il rischio di infortuni” per aver spostato in avanti nel tempo la decisione di effettuare gli investimenti mantenendo la linea in cui c’è stato l’evento in una situazione di gravissimo rischio.

Ricordiamo che al processo si erano costituite come parti civili:

-la Regione Piemonte

-Provincia di Torino

-FIM CISL

-FIOM CGIL

-UILM-UIL

-Federazione metalmeccanici

-Associazione medicina democratica

-circa una trentina di persone singole

Il processo è stato molto lungo e corposo (94 udienze, moltissimi testi).

Nella sentenza si evidenzia come c’è stato un grave tentativo in fase dibattimentale di impedire alla corte di accertare la verità dei fatti e questo è oggetto di altro procedimento penale. Alcuni testimoni erano già in possesso delle domande che sarebbero state fatte e avevano le risposte già predisposte.

Ci sono molti imputati per falsa testimonianza in altro procedimento.

Molte delle affermazioni emerse dai testimoni  sono quindi viziate dalla non attendibilità delle stesse.

E’ stato applicato anche il D.Lgs 231/01 nei confronti di Thyssen Krupp Acciai speciali Terni SPA.

Le sanzioni 231 applicate sono:
1)sanzione pecuniaria di 1 milione di €

2)interdittiva di 6 mesi (esclusione da agevolazioni, finanziamenti,

contributi o sussidi pubblici per la durata di mesi 6);

3) la sanzione interdittiva del divieto di pubblicizzare beni o servizi per la durata

di mesi 6;

4) la confisca della somma di € 800.000,00 (ottocentomila).

5)pubblicazione della sentenza su 4 giornali Nazionali

Notevole anche il risarcimento danni alle parti civili per svariati milioni di €.

Interessante anche il commento del PM, il famoso procuratore Raffaele Guariniello, reperibile nel sito di Ambiente e Lavoro.
In sintesi Guariniello ritiene che il processo Thyssen sia in assoluto uno dei più importanti in assoluto mai celebrati nel nostro paese che che dimostra che
la Giustizia può dare risposte positive alle istanze dei cittadini. Al centro dell'attenzione è la politica della sicurezza. Cioè è importante entrare nelle stanze e documenti dei CDA per scoprire le scelte di fondo aziendali che sono alla base degli infortuni e disastri.
E' indispensabile fare le indagini con rapidità e con organizzazione specializzata.
E' determinante la scelta del nostro legislatore di puntare non solo sulla responsabilità penale degli amministratori ma anche sulla responsabilità diretta dell'impresa.
 


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