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Pubblicato il 18 Settembre, 2025

Rifiuti e sanzioni: dal 2025 regole più severe per imprese e cittadini

Il Decreto Legge 8 agosto 2025, n. 116 segna una svolta nella gestione dei rifiuti: non più soltanto sanzioni amministrative, ma vere e proprie responsabilità penali, con pene più pesanti e obblighi stringenti per cittadini, enti e imprese.

Le principali novità

Abbandono di rifiuti non pericolosi

  • Ammenda da €1.500 a €18.000.
  • Se effettuato con veicolo → sospensione patente da 1 a 4 mesi.

Imprese ed enti

Se il titolare o il responsabile abbandona o deposita rifiuti (anche non pericolosi), la pena prevista è:

  • Arresto da 6 mesi a 2 anni oppure
  • Multa da €3.000 a €27.000.

Rifiuti pericolosi o contaminazioni ambientali

  • Pene più gravi, con reclusione più lunga e aggravanti, in caso di inquinamento di suolo, acque ed ecosistemi.

Gestione illecita di rifiuti (senza autorizzazione)

  • Reclusione fino a 3 anni (non pericolosi).
  • Reclusione fino a 5 anni (pericolosi).
  • Possibili sanzioni accessorie: confisca del mezzo, sospensione patente, obbligo di bonifica.

Videosorveglianza e ruolo del Sindaco

Possibilità di accertare violazioni anche senza contestazione immediata, soprattutto per piccoli abbandoni.

Albo dei gestori ambientali

  • Sospensione o cancellazione in caso di trasporto rifiuti senza iscrizione.
  • Divieto di reiscrizione per chi viene cancellato.

Perché è importante?

  • Cittadini: comportamenti che finora erano solo illeciti amministrativi possono ora trasformarsi in reati penali, con conseguenze molto più gravi.
  • Imprese ed enti: occorre adeguare subito i sistemi di gestione, perché la responsabilità può estendersi all’ente stesso (anche ex D.Lgs. 231/01).
  • Territori critici: il Decreto non è solo repressione, ma anche prevenzione, grazie a stanziamenti per bonifiche e interventi urgenti (es. Terra dei Fuochi).

Come adeguarsi?

  • Verificare iscrizioni, autorizzazioni e la corretta gestione di formulari, registri e trasporti.
  • Aggiornare i modelli organizzativi e di gestione dei rischi includendo i nuovi reati ambientali.
  • Potenziare i sistemi di controllo e tracciamento (anche con strumenti tecnologici).
  • Prevedere formazione specifica per il personale e maggiore trasparenza nei processi ambientali.

Dunque, Dal 2025 rispettare l’ambiente non sarà più solo una questione etica: diventa un obbligo legale stringente. Chi inquina rischia non solo multe, ma anche la reclusione e la responsabilità penale diretta.

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