Rifiuti e sanzioni: dal 2025 regole più severe per imprese e cittadini
Il Decreto Legge 8 agosto 2025, n. 116 segna una svolta nella gestione dei rifiuti: non più soltanto sanzioni amministrative, ma vere e proprie responsabilità penali, con pene più pesanti e obblighi stringenti per cittadini, enti e imprese.
Le principali novità
Abbandono di rifiuti non pericolosi
- Ammenda da €1.500 a €18.000.
- Se effettuato con veicolo → sospensione patente da 1 a 4 mesi.
Imprese ed enti
Se il titolare o il responsabile abbandona o deposita rifiuti (anche non pericolosi), la pena prevista è:
- Arresto da 6 mesi a 2 anni oppure
- Multa da €3.000 a €27.000.
Rifiuti pericolosi o contaminazioni ambientali
- Pene più gravi, con reclusione più lunga e aggravanti, in caso di inquinamento di suolo, acque ed ecosistemi.
Gestione illecita di rifiuti (senza autorizzazione)
- Reclusione fino a 3 anni (non pericolosi).
- Reclusione fino a 5 anni (pericolosi).
- Possibili sanzioni accessorie: confisca del mezzo, sospensione patente, obbligo di bonifica.
Videosorveglianza e ruolo del Sindaco
Possibilità di accertare violazioni anche senza contestazione immediata, soprattutto per piccoli abbandoni.
Albo dei gestori ambientali
- Sospensione o cancellazione in caso di trasporto rifiuti senza iscrizione.
- Divieto di reiscrizione per chi viene cancellato.
Perché è importante?
- Cittadini: comportamenti che finora erano solo illeciti amministrativi possono ora trasformarsi in reati penali, con conseguenze molto più gravi.
- Imprese ed enti: occorre adeguare subito i sistemi di gestione, perché la responsabilità può estendersi all’ente stesso (anche ex D.Lgs. 231/01).
- Territori critici: il Decreto non è solo repressione, ma anche prevenzione, grazie a stanziamenti per bonifiche e interventi urgenti (es. Terra dei Fuochi).
Come adeguarsi?
- Verificare iscrizioni, autorizzazioni e la corretta gestione di formulari, registri e trasporti.
- Aggiornare i modelli organizzativi e di gestione dei rischi includendo i nuovi reati ambientali.
- Potenziare i sistemi di controllo e tracciamento (anche con strumenti tecnologici).
- Prevedere formazione specifica per il personale e maggiore trasparenza nei processi ambientali.
Dunque, Dal 2025 rispettare l’ambiente non sarà più solo una questione etica: diventa un obbligo legale stringente. Chi inquina rischia non solo multe, ma anche la reclusione e la responsabilità penale diretta.