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Pubblicato il 22 Settembre, 2025

L’Italia è il primo stato in Europa ad aver approvato un disegno di legge sull’uso dell’Intelligenza Artificiale.

Il Senato ha approvato il disegno di legge 1146, intitolato “Disposizioni e deleghe al Governo in materia di intelligenza artificiale”, il 17 settembre. Con questa approvazione, l’Italia è diventata il primo Paese dell’Unione Europea a dare concreta applicazione alle norme previste dall’AI Act.

Il disegno di legge introduce nuove sanzioni penali e rafforza le pene in casi di crimini commessi con l’utilizzo di tecnologie basate su IA.

Vediamo di seguito gli aspetti più rilevanti del disegno di legge n.1146.

Nuove disposizioni penali

Diffusione illecita di Deepfake, ovvero contenuti generali o alterati dall’intelligenza artificiale.

Chiunque causi un danno ingiusto diffondendo immagini, video o voci falsificate o alterate mediante l’uso di IA, idonee a trarre in inganno sulla loro genuinità, è punito con la reclusione da 1 a 5 anni.

Aggravante generale per chi commette reato attraverso l’uso di sistemi di IA, quando questi abbiano costituito un mezzo insidioso, abbiano ostacolato la pubblica o privata difesa o abbiano aggravato le conseguenze del reato.

Aumento delle pene per frode e furto di identità:

Sono introdotte sanzioni più severe per l’uso dell’IA per la commissione di reati già esistenti.

Per esempio

  • Se l’inganno in certi reati è posto in essere mediante l’impiego di IA la pena è aumentata (da 2 a 6 anni)
  • La pena per determinate violazioni relative alla manipolazione del mercato è aumentata (reclusione da due a sette anni) se il fatto è commesso mediante l’impiego di sistemi di IA.

Diritto d’autore e protezione dei dati:

  • Copyright e data mining

Sanzioni per chi riproduce o estrae testo o dati da opere o altri materiali protetti in violazione degli articoli di riferimento su proprietà intellettuale, anche attraverso sistemi AI.

  • Protezione della proprietà intellettuale

La legge definisce quando un’opera creata con l’ausilio dell’IA gode di protezione.

Le opere create con l’assistenza dell’IA sono protette solo se derivano da un genuino sforzo intellettuale dell’autore. La legge specifica che la protezione è per le “opere dell’ingegno umano”.

 IA e tutela dei Minori

I bambini sotto i 14 anni potranno accedere a tecnologie di intelligenza artificiale solo con il consenso dei genitori. Per quanto riguarda il consenso al trattamento dei dati personali in questi sistemi: i minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni possono esprimere il proprio consenso a condizione che le informazioni relative ai rischi e il diritto di opporsi al trattamento autorizzato dei propri dati personali sia chiaro e accessibile.

Diritti dei lavoratori rispetto all’uso dell’IA nelle aziende:

L’uso dell’IA non può contrastare con la dignità umana né violare la riservatezza dei dati personali. I datori di lavoro o i committenti hanno l’obbligo di informare i lavoratori qualora venga utilizzata l’IA nei casi e con le modalità di cui all’articolo 1-bis del decreto legislativo 26 maggio 1997, n. 152.

La tecnologia IA deve garantire l’osservanza dei diritti inviolabili dei lavoratori senza discriminazioni per sesso, età, origine etniche, credo religioso etc.

Inclusione e disabilità:

I sistemi IA devono essere accessibili anche a persone con disabilità, senza alcuna forma di discriminazione. Il disegno promuove sistemi che rendano migliori le condizioni di vita delle persone con disabilità aumentando l’accessibilità e favorendone l’autonomia.

Trasparenza e consenso informato sui dati: Le informazioni relative al trattamento dei dati personali connesse all’uso di sistemi di IA devono essere fornite in un linguaggio chiaro e semplice per garantire la  conoscibilità dei rischi e il diritto dell’utente di opporsi ai trattamenti autorizzati dei propri dati personali.

Regolamentazione Settoriale e Responsabilità

  • Giustizia e PA: L’utilizzo dell’IA in attività giudiziarie o nella pubblica amministrazione deve essere solo strumentale e di supporto. La legge stabilisce che la decisione finale sull’interpretazione della legge, sulla valutazione dei fatti e sull’adozione dei provvedimenti è sempre riservata al magistrato o al funzionario. La persona umana resta l’unica responsabile dei provvedimenti.
  • Sanità: L’IA può supportare i processi di prevenzione, diagnosi e cura, ma la decisione finale è sempre rimessa agli esercenti la professione medica.

Struttura di Vigilanza e Applicazione

La legge stabilisce chi è responsabile dell’applicazione e della vigilanza della normativa:

  • Autorità Nazionali: L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza (ACN) sono designate come Autorità nazionali per l’IA.
  • L’ACN è responsabile della vigilanza, incluse le attività ispettive e sanzionatorie, per assicurare la tutela della cybersicurezza.
  • L’AgID è responsabile per la promozione dell’innovazione e lo sviluppo dell’IA e per la definizione delle procedure di conformità.
  • Autorità Finanziarie: Autorità come la Banca d’Italia, la CONSOB (regolatore del mercato) e l’IVASS (vigilanza sulle assicurazioni) mantengono i loro poteri di vigilanza di mercato nei rispettivi ambiti.

Dopo l’approvazione della riforma dovranno arrivare i decreti legislativi attuativi che il Governo dovrà adottare da qui ai prossimi 12 mesi.

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