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Pubblicato il 25 Luglio, 2017

Inail sui Defibrillatori Semiautomatici

Sono 60.000 i decessi registrati in Italia all’anno riconducibili a morte cardiaca improvvisa, gran parte di questi provocati da fibrillazione ventricolare per la quale basterebbe, entro pochi minuti dalla perdita di coscienza, applicare una scarica elettrica al cuore per risolvere questa grave aritmia cardiaca.

Per questo l’Inail ha pubblicato una scheda che sottolinea l’importanza della presenza dei Defibrillatori Semiautomatici (DAE) e di persone adeguatamente formate nei luoghi di lavoro.
La tempestività dell’intervento è fondamentale, infatti ogni minuto che passa dall’inizio dell’arresto cardiaco abbassa del 10% circa le probabilità di successo della scarica elettrica e dopo dieci minuti i danni subiti a livello cerebrale diventano irreversibili. Una rianimazione cardiopolmonare immediata e l’uso del defibrillatore semiautomatico nei 5 minuti successivi alla crisi cardiaca sono fondamentali per un efficace intervento.

Con la legge 03 aprile del 2001 n. 120 l’uso del Defibrillatore Semiautomatico è consentito anche a personale non sanitario, il quale dovrà seguire e superare un corso (BLSDa) di 5 ore definita dalle Linee guida ERC 2010.

Ma in quali luoghi di lavoro è obbligatorio e dove è consigliabile avere un defibrillatore semiautomatico?

Il documento dell’Inail ci da alcune indicazioni su quali sono i luoghi di lavoro in cui la presenza di un defibrillatore semiautomatico potrebbe fare la differenza: ambienti in cui può avvenire l’esposizione ad alcune sostanze (come il monossido di carbonio e il piombo), o è presente il rischio di asfissia da inalazione di gas tossici, o dove le condizioni lavorative stressanti, l’esposizione al caldo o al freddo estremi, o dove l’attività lavorativa comporta uno sforzo fisico eccessivo, non dimenticando quei fattori di rischio professionali come l’elettrocuzione “che portano alla fibrillazione ventricolare e quindi all’arresto cardiaco”.

Con il documento “ Aggiornamento delle Linee Guida regionali sull’utilizzo dei defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) e sull’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio (PAD)” approvato dalla Regione Lombardia vengono fornite importanti informazioni sulla posizione dei DAE.
La presenza di un defibrillatore semiautomatico è obbligatoria:

  • su ogni Mezzo di Soccorso di Base (MSB) e Intermedio (MSI) inserito nel sistema di emergenza sanitaria regionale;
  • sui mezzi di soccorso che prestano assistenza a manifestazioni sportive o eventi organizzati per i quali è prevista dalla normativa vigente o da regolamenti specifici un’ assistenza sanitaria;
  • presso Società Sportive sia professionistiche che dilettantistiche e all’interno di impianti sportivi, secondo quanto previsto dal Decreto Legge Sanità n. 158 (13 settembre 2012) nonché durante lo svolgimento delle attività sportive;
  • sui mezzi deputati altrasporto sanitario e sanitario semplice soltanto per i soggetti che beneficiano dell’assegnazione delle predette apparecchiature, nei termini e con le modalità di cui al Decreto Ministeriale del 18 marzo 2011 (…);
  • è obbligatoria la presenza di un DAE nei luoghi facenti parte di un progetto PAD strutturato e autorizzato (i PAD sono progetti di defibrillazione precoce semi-automatica);

Mentre è consigliata:

  • nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie, pubbliche e private, accreditate o autorizzate, ove non sia già presente una risposta all’emergenza, strutturata o istituzionalizzata, che preveda l’impiego di un defibrillatore;
  • nelle strutture, fisse e/o mobili, nell’ambito di istituzioni coinvolte nella gestione dell’ordine pubblico e dell’emergenza (…);
  • in ambienti ad elevata densità di popolazione (aeroporti, stazioni marittime, stazioni ferroviarie, metropolitane, stadi, ipermercati, centri commerciali, hotel, ecc.);
  • in luoghi pubblici non rapidamente raggiungibili dal sistema di emergenza (p. es. treni, aerei, navi, imbarcazioni, ecc) (…);
  • negli ambulatori delle strutture sanitarie (se non rapidamente ottenibile nella stessa struttura sanitaria) e nelle strutture ambulatoriali (studi medici, ambulatori dentistici, ambulatori delle ASL, ecc.);
  • in ambito domiciliare, per quanto riguarda il domicilio di pazienti potenzialmente a rischio di morte cardiaca improvvisa, anche se non vi sono dati di letteratura a supporto di questa possibilità.

I documenti ai link di seguito:

Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’INAIL, La defibrillazione precoce nei luoghi di lavoro.

Regione Lombardia – Deliberazione n. IX/4717 del 23 gennaio 2013 – Aggiornamento delle Linee Guida regionali sull’utilizzo dei defibrillatori semi-automatici esterni (DAE) e sull’attivazione dei progetti di defibrillazione semi-automatica sul territorio (PAD).

 

 

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