INAIL: Rapporto Annuale 2010
Ancora in calo le vittime di incidenti sul lavoro che nel 2010 secondo i dati del rapporto annuale dell’Inail presentato alla Camera, sono scesi per la prima volta nella storia della Repubblica, sotto la soglia dei 1000, fermandosi a 980 rispetto ai 1053 casi del 2009.
Una prima importante osservazione analizzando il rapporto viene dal sostanzioso calo degli incidenti “in itinere” che scendono del 4,7%; contenuta invece all’1.5% la riduzione degli infortuni “in occasione di lavoro”, che rappresentano circa il 90% del complesso delle denuncie.
Il rapporto evidenzia anche come il 2010 fa registrare una sensibile diminuzione dei decessi in tutti i rami di attività.
Tra i settori che più di altri hanno beneficiato di questo trend positivo sono l’agricoltura che ha registrato un calo del 4.8% degli incidenti e del 10% dei casi mortali, e l’industria (- 4.7% E – 10%).
Il ramo dei servizi è stabile al +0.4% con un modesto calo del 3% degli incidenti mortali.
Scendendo nello specifico e osservando i singoli settori, tra le attività industriali, le costruzioni si distinguono per un elevato calo degli infortuni -12.4% e -6.1% per gli eventi mortali.
Anche la metal meccanica registra un calo medio del 3.5% mentre per i casi mortali intorno al 30%.
La situazione degli infortuni per quanto riguarda i lavoratori stranieri fa registrare un lieve incremento, dal rapporto emerge come a fronte della stabilità dei lavoratori stranieri assicurati all’INAIL, nel corso del 2010 si è registrato un aumento del +0.8%.
Il calo complessivo degli infortuni registrato ha interessato tutte le aree del Paese : -1.3% nel Nord-Ovest, -1.6% del Nord-Est, -1.8% nel Centro e -3.2% nel Mezzogiorno.
Queste percentuali vanno lette in considerazione del fatto che la zona del centro Italia è stata maggiormente penalizzata dal calo occupazionale -1,4% contro un -0,7% della media nazionale.
Il fenomeno degli infortuni si riduce un po’ in tutte le regioni in particolare in Piemonte (-3.6%), Veneto (-2.5%) e Campania (-6.5%). Nella zona a maggior densità occupazionale, ovvero quella del Nord d’Italia si registra il maggior numero di infortuni, il 60% della media nazionale.
Le malattie professionali anche nel 2010 proseguono la loro corsa al record, con un incremento del +22% rispetto al 2009 dato che rappresenta un fenomeno positivo, afferma l’Inail, perché significa che stanno emergendo tutte quelle malattie “nascoste” o “perdute” e cioè tutte quelle patologie che il lavoratore non denunciava a causa di una scarsa conoscenza.
Ora, invece, attraverso numerose iniziative di formazione/informazione intraprese da operatori pubblici e privati del settore hanno contribuito ad una più matura consapevolezza dei lavoratori e datori di lavoro rispetto al fenomeno.
Questi i numeri più significativi che si ricavano dal bilancio annuale del 2010 sugli infortuni presentato dall’INAIL.
Il rapporto annuale 2010 segna anche un’altra importante novità, la nascita del Polo della salute e della sicurezza sul lavoro, risultato dell’incorporazione di Ipsema ( Istituto di previdenza per il settore marittimo) e Ispesl (Istituto superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro).
Questi risultati segnano il completamento di un percorso cominciato, in ambito normativo con i decreti legislativi n. 626/1994 e n. 38/2000 e potenziato poi con i decreti legislativi n. 81/2008 e n. 106/2009, che segna il cammino per la creazione di un ente che ha tutte le potenzialità e le risorse per realizzare concretamente il ciclo di tutela integrata e globale del lavoratore.
Fonti: www.inail.it