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Pubblicato il 11 Novembre, 2025

Di Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore Unico di Lisa Servizi

Con la Legge 215/2021, la formazione dei preposti cambia ritmo: almeno 6 ore di aggiornamento in presenza ogni due anni. In caso di modifiche nei processi, nei rischi o nell’organizzazione, il corso va ripetuto anche prima della scadenza.

Ma la vera domanda è:
Quali contenuti scegliere per rendere davvero utile questo aggiornamento?

La normativa lascia spazio alla progettazione

L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 non elenca argomenti precisi. Parla genericamente di formazione “in relazione ai compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro”. Sta quindi ai datori di lavoro, RSPP e formatori costruire un piano formativo efficace, che risponda ai bisogni reali dei preposti e dell’azienda.

I temi fondamentali

1.Rischi e novità normative

I corsi possono riprendere i rischi già noti, ma è più utile concentrarsi su rischi nuovi o in evoluzione, come:

  • sostanze riconosciute di recente come cancerogene;
  • violenze e molestie sul luogo di lavoro;
  • aggiornamenti legislativi che impattano la gestione operativa: come la verifica di efficacia dei corsi di formazione.

2.Cambiamenti nei processi e nell’organizzazione

I mutamenti produttivi e organizzativi vanno affrontati subito, non “alla prossima formazione”. Coinvolgere i preposti nelle fasi di cambiamento li rende più consapevoli e rafforza la loro capacità di guidare il gruppo.

3.Obblighi e ruolo del preposto

Molti preposti sanno cosa dovrebbero fare, ma non riescono a farlo per ragioni organizzative o relazionali.
Serve quindi lavorare su:

  • procedure di vigilanza quotidiana;
  • modalità di segnalazione verso i superiori;
  • gestione del feedback ai lavoratori.

In altre parole: aiutare i preposti a vivere davvero il loro ruolo.

Le soft skill: la vera area di crescita

In molte aziende, il preposto è diventato capo per anzianità o competenza tecnica. Ma la capacità di comunicare e guidare spesso non è mai stata sviluppata. Non sorprende quindi che in molti casi prevalga un approccio impositivo o punitivo, poco efficace nel lungo periodo.

Ecco perché le 6 ore obbligatorie possono diventare un’occasione per potenziare le soft skill, tra cui:

  • comunicazione efficace e rispetto interpersonale;
  • costruzione della fiducia nel team;
  • uso del feedback correttivo in chiave costruttiva;
  • rinforzo positivo (R+) per motivare i comportamenti sicuri;
  • gestione dell’errore umano e promozione della Just Culture;
  • capacità di influenzare positivamente i colleghi.
  • Leadership

Questi sono i temi che Lisa Servizi propone da anni nei suoi corsi, con grande riscontro tra i partecipanti.

Altri contenuti che fanno la differenza

Oltre agli argomenti più tradizionali, ci sono aree che rendono l’aggiornamento del preposto ancora più attuale e coinvolgente:

⚖️ 1. Casi reali e giurisprudenza

L’analisi di sentenze e casi concreti aiuta a comprendere le responsabilità del preposto e il rapporto con dirigenti e RSPP.

💻 2. Strumenti digitali per la vigilanza

App, portali e software di audit stanno cambiando il modo di segnalare e gestire la sicurezza.
Il preposto deve conoscerli, ma anche capire gli aspetti etici e di privacy, soprattutto con l’arrivo dell’intelligenza artificiale.

👥 3. Leadership e cultura della sicurezza

Il preposto non è solo chi “controlla”, ma chi influenza la cultura del suo reparto.
Serve lavorare su leadership positiva, gestione dell’errore e coinvolgimento del team.

🧠 4. Soft skill avanzate

Gestione dei conflitti, coaching, mentoring, intelligenza emotiva.
Tutte competenze che rendono il preposto un punto di riferimento umano oltre che tecnico.

❤️ 5. Rischi psicosociali e benessere

Lo stress, il disagio o i comportamenti ostili possono compromettere la sicurezza.
Occorre formare i preposti per riconoscere i segnali e attivare un clima di rispetto e inclusione.

🔍 6. Laboratori e simulazioni

I corsi più efficaci sono quelli esperienziali:
role play, analisi di casi reali, “safety walk”, metodologia Lego Serious Play ®, corsi per osservatori BBS e osservazioni guidate che trasformano la teoria in comportamenti concreti.

Conclusione: da obbligo a leva di cultura

Le 6 ore di aggiornamento biennale rappresentano il minimo previsto dalla legge, ma possono diventare una grande opportunità. Un’occasione per trasformare i preposti in leader della sicurezza, capaci di comunicare, motivare e vigilare con autorevolezza e rispetto.

Perché la vera formazione non serve solo a sapere “cosa fare”, ma a volerlo e saperlo fare bene. Con competenza, responsabilità e passione.

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