Il 17 Aprile è stato sancito l’accordo Stato Regioni sulla formazione in materia di sicurezza, cui scopo era far ordine e razionalizzare la materia della formazione fornendo dei criteri uniformi a livello nazionale.
Vengono infatti forniti i requisiti dei soggetti formatori e dei discenti per tutte le tipologie di corso normate dall’accordo.
Speravamo che l’accordo vincolasse tutte le Regioni e semplificasse la vita dei soggetti che operano sul territorio nazionale.
Non è così. La Regione Lombardia inizia per prima emanando il 3/6/2025 una DELIBERAZIONE N. XII/ 4499 con la quale annuncia una serie di interventi in materia, che anche se motivati da nobili intenzioni, complicano ulteriormente il sistema e ci fa fare un passo indietro.
In Italia vi sono sia aziende che hanno stabilimenti produttivi in più regioni, sia enti di formazione che vantano clienti in regioni diverse.
Non si capisce per quale motivo non possano esistere solo norme a natura nazionale.
Tra i considerando si trovano degli orientamenti della Regione Lombardia:
“rivedere, per gli enti accreditati, i requisiti di accesso all’accreditamento dei soggetti formatori che intendono erogare corsi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, creando un’apposita sezione dell’albo dedicata ai soggetti accreditati che erogano tali percorsi; limitando al contempo la formazione FAD/e-learning valorizzando il più possibile la formazione pratica in presenza in quanto si ritiene che questo sia un approccio didattico più coerente per questa tipologia di percorsi. Infine, innalzare il titolo di studio d’accesso, in possesso dei docenti, che erogano la formazione;”
“L’implementazione del registro avverrà attraverso la creazione di una piattaforma dedicata in cui tutti i soggetti erogatori di formazione in Lombardia dovranno registrarsi, caricando i corsi realizzati e tracciando il rilascio degli attestati finali;”
Quali sono gli interventi che la Regione Lombardia attuerà entro il 30/6/2025?
- L’istituzione, con legge regionale, dell’elenco dei soggetti che erogano in Lombardia corsi di formazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro ai sensi del DLgs 81/08 ed il repository della formazione svolta, coerentemente con l’ASR del 17/4/2025;
- l’istituzione dell’elenco avverrà attraverso la creazione di una piattaforma informatica regionale in cui dovranno registrarsi tutti i soggetti che intendono svolgere corsi di formazione su tali temi e registrare, anche attraverso modalità di inserimento automatizzate, i dati relativi ai corsi di formazione erogati in Lombardia e dei discenti;
- Nella piattaforma, sarà definito il tracciato delle informazioni esigibili ed attinenti a:
- Identificazione di tutti i soggetti erogatori dei corsi di formazione;
- Tipologia, durata, modalità, programma dei corsi erogati;
- Comunicazione di avvio delle attività formative da parte di tutti i soggetti erogatori
- La formazione dei lavoratori deve avvenire in collaborazione con gli organismi paritetici, ove presenti nel settore e nel territorio in cui si svolge l’attività del datore di lavoro.
- Attraverso la piattaforma informatica sarà possibile rilasciare al singolo discente l’attestato finale della formazione erogata.
- La piattaforma ed il repository sono funzionali a garantire efficienza alla programmazione dell’attività di controllo e agli accertamenti ispettivi da parte degli organi di vigilanza (ATS e INL) anche durante l’erogazione della formazione.
- in una logica di trasparenza, verificabilità e qualità della formazione erogata ai discenti, di proporre al Consiglio regionale un progetto di legge che sostanzi i vincoli di popolamento della piattaforma, a garanzia degli obblighi individuati in capo ai soggetti formatori che operano in Lombardia.
- Il progetto di legge regionale dovrà prevedere un repository (archivio) specifico dedicato esclusivamente alla formazione in ambito di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro ai sensi del DLgs 81/08 nonché sanzioni amministrative in caso di inadempimenti definiti dalla legge regionale.
Deliberazione n.XII/4499 Regione Lombardia
Commento dell’ ing. Riccardo Borghetto, CEO Lisa Servizi srl, ente di formazione accreditato in Regione Veneto.
- Tra i soggetti interpellati dalle istituzioni, in questo caso la Regione Lombardia, vi sono solo le associazioni datoriali e sindacali. Dalle proposte e scelte si vede che è mancata l’interlocuzione, in quanto non esistente, con gli enti accreditati che sono quelli più interessati operativamente dal provvedimento.
- Non si sente affatto la necessità di provvedimenti di questa natura a livello Regionale che complicano la vita a chi opera nel settore. Pensiamo solo allo sforzo organizzativo da parte di aziende e soggetti formatori che operano in più regioni con legislazioni/portali e procedure diverse. Daremo un giudizio positivo se tutto l’impianto fosse a livello nazionale.
- Non condividiamo la posizione della Regione Lombardia in merito alla preferenza per la Fad/e-learning preferendo i corsi in presenza. L’accordo è già chiaro nell’identificare le modalità di erogazione delle varie tipologie di corsi e quali non si possono fare. Non ha senso mettere insieme Fad ed e-learning, visto che la Fad è già equiparata alla presenza fisica tranne per i corsi di addestramento. Anche in questo caso preferiamo un orientamento di livello Nazionale.
- Preoccupa l’affermazione “innalzare il titolo di studio d’accesso, in possesso dei docenti, che erogano la formazione;”, in quanto già dell’accordo del 17/4/2025 vi è un errore madornale nel richiedere agli istruttori pratici il requisito del diploma e il possesso dei requisiti di docente formatore. Chi fa affermazioni di questo tipo non sembra capire che chi usa le attrezzature pericolose, in genere non ha studiato molto. Moltissimi hanno iniziato giovanissimi a lavorare e non hanno il diploma. Chi ha un profilo di studio che arriva alla laurea in genere non va a condurre attrezzature pericolose.
- Gli enti di formazione, che di solito gestiscono la formazione tramite propri portali in cui caricano tutti i dati, dovranno ricaricare tutto anche nel portale regionale, a meno che non vi sia la possibilità di interconnettere tra loro i portali mediante apposite interfacce.
- Il riferimento agli organismi paritetici c’è già nella norma nazionale e quindi è un inutile doppione. È un adempimento non sanzionato, inutile, che non impatta sulla qualità ed efficacia del processo della formazione, che introduce solo complicazioni operative e ritardi nel processo.
- Un maggior controllo da parte degli enti di vigilanza è auspicabile, ma a nostro avviso è il solito spauracchio non realistico. Forse non ci si rende conto del numero di corsi che vengono attivati annualmente in Lombardia rispetto al numero di ispettori, già impegnati in altre attività di vigilanza.