Differenza tra lavoratore sicuro e lavoratore motivato alla sicurezza
Lavoratore sicuro e motivato alla sicurezza sono sinonimi?
Non proprio. Un lavoratore sicuro lavora con impegno rispettando le regole e procedure di sicurezza.
Possiamo essere soddisfatti? Beh sicuramente meglio che avere un lavoratore che opera a rischio.
Ma se nelle riunioni di sicurezza non partecipa attivamente, non comunica, non segnala near miss, non segnala rischi che ha visto accadere ai colleghi, non eroga feedback agli altri per fare in modo che anche gli altri siano sicuri non è un lavoratore motivato alla sicurezza. E il suo contributo al miglioramento complessivo sarà modesto.
Un elevato livello di motivazione porta a comportamenti volontari, scelti discrezionalmente dal lavoratore, che vanno ben oltre gli obblighi delle mansioni svolte, e oltre il comportamento sicuro.
La scienza comportamentale ha dimostrato che l’unico modo possibile per creare sforzo discrezionale è tramite l’uso del rinforzo positivo (R+).
Una organizzazione che riesce a strutturarsi in modo da erogare un elevato numero di rinforzi positivi (R+) avrà personale molto motivato.
Le performance di sicurezza, misurate con qualsiasi indicatore, saranno decisamente più elevate.