Pubblicato il 16 Febbraio 2021

Telerilevamento per la mappatura dell’amianto in sicurezza
Il passato produttivo e laborioso dell’Italia ci ha lasciato un’eredità particolarmente scomoda: l’amianto.
Come oramai è risaputo, a seguito della Legge del 27 marzo 1992, n. 257, Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto, i minerali di asbesto non possono più essere estratti, lavorati, commercializzati e distribuiti, così come i prodotti che li contengono. Nella realtà, anche se l’amianto “abolito”, alzando lo sguardo è molto facile vedere le caratteristiche onduline sui tetti di molte aziende e di molti capannoni agricoli.
Proprio perché l’amianto è ancora molto presente sul territorio italiano, con il D.M. 101/03 le regioni hanno iniziato a mappare i siti con presenza di superfici in cemento amianto comunicando i dati al Ministero dell'ambiente e tutela del territorio e del mare. Il risultato purtroppo ha evidenziato solamente la disomogeneità nell’espletamento di questo compito.
Allo scopo di dare maggiore omogeneità e attendibilità l’INAIL ha pubblicato un documento in cui vengono esaminate le piattaforme, i sensori, gli algoritmi e le principali tecniche per identificare e riconoscere le superfici in cemento amianto da remoto.
Per visualizzare la pagina INAIL clicca QUI.
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