Un meteorite uccide un uomo che guida un autobus in India. E’ il primo caso nella storia e assieme alla vittima ci sono stati tre feriti. Sembra una storia assurda ma è quanto è accaduto Vellore, fuori da un campus universitario. La probabilità di accadimento di un infortunio del genere è quasi pari a zero. Il rischio zero in effetti però non esiste e in questo caso possiamo parlare di vera sfortuna. In un primo momento infatti si è pensato a un attentato, poi la polizia ha trovato il corpo celeste e l’ipotesi di un attentato è stata scartata. Cosa c’entra tutto questo con il nostro lavoro? Quello che noi specialisti del settore facciamo è la valutazione del rischio: un processo cognitivo di attribuzione di significato a informazioni relative a una situazione incerta. Siamo cioè in grado di attribuire le probabilità di accadimento di un evento avverso utilizzando delle scorciatoie di ragionamento, le euristiche. In questo caso è ben difficile tradurre in cifre precise questa probabilità, proprio perché si tratta di eventi rarissimi. L’astronomo Alan Harris ha calcolato che un essere umano ha una probabilità su 700 mila di essere ucciso dall’impatto di un oggetto spaziale, ma su questo dato incide il rischio di una collisione di portata planetaria (asteroide di diametro superiore a 10 km) che sterminerebbe l’intera umanità. Quello che è accaduto allo sfortunato autista di Vellore ha probabilità di accadimento pari a 1 su 2.000.000 nella vita di un uomo. Si tratta di un caso quindi in cui il rischio e la probabilità di avvenire di questo infortunio poteva approssimarsi a zero. Ma la malasorte si è messa di mezzo.