Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha reso noto i risultati dell’attività ispettiva svolta nel 2011 (oggetto di specifica notizia) e gli obiettivi e le linee d’intervento per il 2012.
Ricordiamo che vi è stato un acceso dibattito sull’articolo 14 del D.L. 9 febbraio 2012, n. 5, «Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo»], che nella prima stesura annullava i controlli sulla sicurezza per le aziende in possesso di certificazione del sistema qualità.
Il previsto allentamento dei controlli della prima stesura è stato bloccato anche per sollevazione di alcune associazioni di settore, tra cui l’Associazione Ambiente e Lavoro in particolare.
La prima lettura dei risultati dell’attività ispettiva è a dir poco sconfortante.
Una elevatissima percentuale di aziende è irregolare ed è molto diffuso il lavoro nero.
Il Ministero del Lavoro ha orientato la sua attività di vigilanza verso il contrasto di quei fenomeni di irregolarità che sono emersi e soprattutto nei confronti del Lavoro nero.
Le priorità dell’attività di vigilanza sono:
- impiego di lavoro nero e clandestino;
- appalti, subappalti e distacco;
- lavoro minorile;
- qualificazione dei rapporti di lavoro;
- false prestazioni di lavoro in agricoltura;
- salute e sicurezza sul lavoro.
Nel corso della vigilanza del 2011 sono stati individuati ben 117000 lavoratori in nero per i quali ovviamente non viene applicata nessuna forma di tutela per la sicurezza e salute (formazione, sorveglianza sanitaria ecc.)
Per il 2012, sono previsti 70 accertamenti per ciascun ispettore, per un totale di 20.000 aziende che devono essere ispezionate. A causa della carenza di organico il Ministero ha disposto che il personale tecnico non potrà essere utilizzato nello svolgimento delle verifiche degli ascensori e dei montacarichi, che non hanno priorità per la pubblica amministrazione e possono essere effettuati da altri soggetti.
Le altre priorità sono individuate nei cantieri anche di piccola dimensione e il mondo degli appalti e dei subappalti che hanno per oggetto le attività manutentive o di pulizia su aree confinate o sospette d’inquinamento (silos, pozzi, cisterne, serbatoi, impianti di depurazione, cunicoli, gallerie ecc.).
I controlli in questo ambito, verteranno soprattutto sui seguenti elementi:
– la corretta e la completa elaborazione del DUVRI
– le misure di prevenzione e di protezione previste per effettuare l’intervento lavorativo;
– i contenuti ed effettività” della formazione/informazione nei confronti dei lavoratori delle aziende appaltatrici;
-l’efficienza del sistema organizzativo dell’emergenza.
Parte dell’azione ispettiva sarà indirizzata anche al settore ferroviario e a quei settori nei quali i lavoratori sono esposti ai rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti (strutture sanitarie complesse e settori industriali in cui l’impiego di sorgenti di radiazione si presenta qualitativamente e quantitativamente rilevante).