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Pubblicato il 04 Settembre, 2025

di Ing. Riccardo Borghetto e sintetizzato con l’AI

L’inefficienza dei portali per la gestione degli appaltatori

Negli ultimi anni molte grandi aziende hanno introdotto software per automatizzare la gestione documentale degli appaltatori: caricamento dei file, notifiche di scadenza, controlli sistematici.
Un passo avanti rispetto a mail e carta, con un indubbio risparmio di tempo per il committente.
Il problema?
Più aumentano gli adempimenti normativi (sicurezza, fisco, lavoro), più gli uffici interni tendono ad aggiungere richieste — spesso anche assurde. Per l’azienda non ha costi aggiuntivi, anzi sembra ridurre responsabilità.

Ma per l’appaltatore è un incubo.

Ogni portale ha regole, tempistiche e modalità diverse. Un’impresa che lavora con 500 committenti deve caricare e aggiornare gli stessi documenti… su 500 piattaforme.
Con complicazioni aggiuntive:

  • Accessi tramite SPID o decine di password da gestire.
  • Documenti come il DURC che possono essere emessi solo alla scadenza del precedente.
  • Nuovi adempimenti in tema di sostenibilità, richiesti senza alcuno standard.

Il risultato? Un’enorme inefficienza di sistema, senza reali benefici.

Qualche esempio concreto:

  • Per erogare un corso e-learning da poche centinaia di euro a un brand cosmetico, abbiamo dovuto registrarci a un portale complesso. Ogni 3 mesi ci chiedono il DURC in anticipo rispetto al rilascio INPS, con solleciti inclusi.
  • Un cliente ci considera la collaborazione con i docenti come subappalto edile: infinite richieste di documenti, professionisti scoraggiati a collaborare.
  • Un’azienda Oil&Gas ci ha chiesto la certificazione antimafia per corsi di formazione da meno di 10.000€.

Viviamo in uno Stato burocratico, e questa mentalità ha contagiato anche le imprese.
I portali dovrebbero invece essere snelli e connessi direttamente a banche dati pubbliche (Camere di Commercio, INAIL, INPS), evitando di trasformare gli appaltatori in meri “passacarte”.

Inoltre, dichiarazioni standard (assenza condanne, fallimenti, ecc.) potrebbero essere centralizzate una volta per tutte, lasciando ai committenti la richiesta solo di documenti specifici e pertinenti.

La tecnologia dovrebbe semplificare, non moltiplicare inutilmente gli adempimenti.

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