Pubblicato il 02 Gennaio 2024

Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici - Analisi e criticità delle principali tematiche

Il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 36/2023)

Analisi e criticità delle principali tematiche

Tra i punti di criticità del nuovo Codice Appalti vale la pena evidenziare i seguenti:

  1. Il conflitto di interessi. Il nuovo codice prevede l’inversione dell’onere della prova, mentre era necessario intervenire in una logica di semplificazione, rispettosa della vigente normativa europea, in grado di tutelare le stazioni appaltanti nell’individuare i reali contraenti ed eventuali rapporti con soggetti terzi;
  2. Dibattito pubblico: il nuovo Codice di fatto ha azzerato l’effettiva utilità del dibattito pubblico, regolato finora dal Dpcm 76/2018, cancellando la Commissione nazionale, uno strumento concepito per sottoporre ad un esame partecipato le ragioni e le caratteristiche dei cantieri da avviare, riducendo i contenziosi che spesso li accompagnano;
  3.  Stazioni appaltanti: moltiplicare il numero di questi organismi, oltre ad aver innalzato a livello critico le soglie per l’affidamento diretto degli appalti, significa incidere negativamente sulla spesa pubblica, sulla qualità delle prestazioni e dei controlli e, quindi, agevolare potenzialmente azioni pressorie da parte della criminalità organizzata ed economica. Sarebbe stato più opportuno intervenire per favorire comparazione e ricerche di mercato, rotazioni e strumenti che evitassero di ridurre imparzialità e trasparenza nella gestione di risorse pubbliche;
  4. Appalto integrato: averlo re introdotto, prevendendo nuovamente che progettazione ed esecuzione dei lavori possano essere svolti dal medesimo soggetto, significa aumentare i rischi di incremento dei costi, trasformare le stazioni appaltanti in semplici pagatori e, da ultimo, favorire possibili infiltrazioni criminali;
  5. Subappalti: aver re introdotto i cosiddetti subappalti a cascata significa ridurre la capacità di controllo sulle opere, favorire l’espansione di logiche illegali e di sfruttamento, che possono concretamente incidere negativamente sulla qualità delle opere, sul loro costo e sulla sicurezza nei luoghi lavoro.

Sulla base  di quanto evidenziato è opportuno sancire un principio: che deregolamentare per velocizzare non rappresenta sempre un pilastro, che rappresenta la base dello sviluppo di un paese democratico e quindi è opportuno effettuare una profonda riflessione in tal senso.

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