Pubblicato il 28 Novembre 2019

Comunicare la sicurezza ai lavoratori in azienda

Comunicare la sicurezza ai lavoratori in azienda

Oggi voglio parlare di come comunicare la sicurezza ai lavoratori in azienda.

Su questo punto le aziende hanno spesso ampi spazi di miglioramento.

Il problema è che il servizio HSE o RSPP, preso da mille mila adempimenti non riesce a trovare tempo e concentrazione su come comunicare la sicurezza. Inoltre serve anche una certa forma mentis a voler comunicare in modo sistematico. Spesso le aziende si creano problemi inutili, pensando che non sia opportuno comunicare determinate cose, che sia meglio nasconderle.

Io sono invece del parere che la trasparenza paghi.

Comunicazioni obbligatorie inutili

Molte aziende alle volte espongono perché devono. E lo si vede.

Talvolta vedo organigrammi della sicurezza che dimenticano funzioni importanti, o sbagliati o in un foglio sotto un altro foglio che parla di ferie.

Trovo che c’è pochissima informazione real time di aspetti organizzativi, di produzione, di fatti successi che invece potrebbe attirare molto di più l’attenzione.

Politica della sicurezza: è un documento che nella maggior parte dei casi non è redatto dall’alta direzione e dice cose diverse da quelle che realmente si fanno.

E i certificati dei sistemi? Talvolta vecchi e mai aggiornati.

Sembrano messi li per prendere la polvere e nessuno li  guarda.

 

Comunicazioni poco utili

Molto diffuso è il grande tabellone all'ingresso, con l’ultima data in cui si è verificato un incidente, oppure un raccoglitore di palline di ping pong, di colore bianco per ogni giorno senza infortuni, di colore rosso quando c’è un infortunio. Ad occhio vedi subito la situazione.

Serve? A mio avviso quasi nulla. La direzione vuole far vedere che ci tiene alla sicurezza e mostra quanto siamo bravi.

 

Comunicazioni utili?

Sono quelle che dicono qualcosa che interessa i lavoratori, che li informa di questioni attuali, che possono servire ad aumentare la consapevolezza che la sicurezza è importante per l’azienda e chi la rappresenta.

Ma quali sono?

-comunicazioni relative a interventi di miglioramento della sicurezza realizazzati e mostrati con una foto prima e dopo l’intervento con un breve commento: questo interessa molto.

Ad esempio una azienda che rimuove l’amianto, o sostituisce una macchina/linea impianto, o si amplia o modifica l’organizzazione è opportuno che lo comunichi e in anticipo. Questo crea interesse anche nei confronti della bacheca che verrà vista più spesso.

-comunicazioni relative a infortuni o mancati infortuni con una breve discussione delle cause (non le colpe!) e degli interventi di miglioramento che sono stati decisi e della lezione appresa dall’evento.

-brevi approfondimenti su un particolare rischio o DPI con qualche foto dell’azienda. Sempre su casi reali aziendali

-andamento degli indicatori proattivi (se disponibili) come percentuale dei comportamenti sicuri a livello azienda o reparto.

-risposte a quesiti provenienti dai lavoratori e che possono essere di interesse per tutti quanti

-campagne di sensibilizzazione su un particolare rischio utilizzando materiali di comunicazione ad alto impatto (ad esempio i poster del SUVA)

comunicare la sicurezza

Canali di comunicazione

Può bastare anche una bacheca con fogli mobili rimovibili in formato A3.

Se si ha un budget maggiore possiamo usare i monitor, cioè schermi piatti anche di grande dimensione da collocare in postazioni di sosta dei lavoratori, ad esempio vicino alle macchinette del caffè. Il vantaggio in questo caso sta nel fatto che chi gestisce il tutto, non deve stampare e alimentare ogni singola bacheca, ma mettere il file dentro ad una cartella o in software.

Nei monitor possiamo anche lanciare dei piccoli video, anche fatti da noi in azienda o di natura commerciale.

Le moderne macchine da caffè hanno monitor a colori molto grandi. Qualcuno a iniziato a utilizzare anche questo dispositivo come display per veicolare messaggi di sicurezza. Non è necessario nessun investimento rilevante, ma bisogna interfacciarsi con le funzioni ICT del distributore macchine da caffè.

Qualunque sia il canale utilizzato le comunicazioni devono stare in bacheca al massimo per 10-15 giorni, poi devono essere rimosse, altrimenti sembra che la bacheca sia più una parete di appoggio che uno strumento informativo.

Meglio non abbondare con i messaggi. Meglio pochi e ruotarli nel tempo.

 

Altre aziende hanno anche una intranet con cartelle apposite.

Nella foto un banale esempio di un messaggio da veicolare in una bacheca cartacea o elettronica.

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