Pubblicato il 30 Settembre 2019
Checklist Behavior Based Safety di autovalutazione
In base alla mia esperienza personale ben poche aziende in Italia possono fregiarsi di avere un vero processo Behavior Based Safety. Per vero intendo in linea con le linee guida internazionali.
Alcune aziende chiamano “BBS” processi che prevedono una qualche forma di interazione tra i lavoratori, altre processi di osservazione.
Alcuni processi autocostruiti tentano di copiare quanto sentito in corsi o convegni sulla materia.
Bisogna dire che poiché il termine BBS fa figo, alcuni consulenti, soprattutto psicologi, si sono buttati nel business rimaneggiando prevalentemente corsi che già facevano di comunicazione, gestione delle riunioni ecc.
Il risultato di questo andazzo è che sembra che ci sia molta BBS in giro e che non funzioni.
Non è cosi.
Come accennato prima, pochi sono i reali processi Behavior Based Safety.
Come fare per capirci qualcosa?
Senza avere la pretesa di qualcosa di esaustivo, ho realizzato una semplice checklist di autovalutazione per analizzare se il processo implementato è realmente Behavior Based Safety e quando lontani siamo dall’obiettivo.
Dico subito che la checklist è una semplificazione ridotta per praticità a 10 punti.
Se tutti i 10 punti sono soddisfatti ci siamo vicini, ma per vedere se un processo è realmente Behavior Based Safety serve un audit di un esperto sul campo.
In ogni caso la checklist proposta può essere un valido strumento.
Didascalia
Scarica la checklist behavior based safety
