Pubblicato il 11 Maggio 2023

Che differenza passa tra lavoro e divertimento?
Come motivare i lavoratori con i rinforzi positivi
di Ing. Riccardo Borghetto, Amministratore Unico Lisa Servizi
Sembra incredibile. Alle volte siamo disponibili ad effettuare volontariamente e gratuitamente attività difficili, che richiedono sforzi fisici, perdita di tempo, anche in orari in cui di solito ci si riposa.
Lo facciamo volontariamente, gratuitamente e siamo contenti di farlo.
Un esempio di questo sono i tanti volontari che organizzano e gestiscono le varie sagre di paese, in ambito parrocchiale, sportivo, comunale, o che vanno a donare il sangue o ad aiutare il prossimo.
Invece spesso facciamo fatica a motivare i lavoratori, anche per lavori tutto sommato meno pesanti, e nonostante uno stipendio percepito. A volte questa “fatica” diventa mancanza di disponibilità, sciopero bianco, o anche talvolta dimissioni.
Dove sta la differenza?
E’ la presenza di rinforzi positivi. Cioè stimoli piacevoli ricevuti dall’ambiente circostante che fanno aumentare il nostro comportamento, fino a farlo diventare volontario, abitudinario. La presenza di rinforzi positivi mentre svolgiamo una qualsiasi attività rende piacevole tale attività. Scegliamo di farla anche se pesante, difficile.
Se non ci fossero i rinforzi positivi non avremmo i volontari.
Spesso sul lavoro incontriamo problemi di motivazione per assenza di rinforzi positivi. Quando i lavoratori svolgono bene il loro lavoro, con elevata qualità, rispettando i tempi previsti e impegnandosi a fondo, e non ricevono apprezzamento per il lavoro svolto dall’organizzazione, dai colleghi, dai capi, l’impegno tende a diminuire, il lavoro piace meno, e sembra più difficile, più pesante, più noioso, più pericoloso.
Viene meno la voglia di lavorare o di darsi da fare.
Possiamo fare in modo che i lavoratori apprezzino il loro lavoro?
Certamente! Dobbiamo usare i rinforzi positivi, e in gran quantità e se possibile immediati. Cioè erogati immediatamente dopo il comportamento che ci interessa aumentare.
Se lo facciamo sistematicamente ne vedremo rapidamente i benefici.
Che sono i rinforzi positivi?
Lasciando stare le varie tipologie di rinforzi ci concentriamo solo su quelli sociali, cioè affermazioni verbali da parte dei colleghi/capi e in generale persone, che apprezzano quello che stiamo facendo, mentre lo stiamo facendo.
Ad esempio una lode (“hai fatto veramente un ottimo lavoro), o anche un gesto (pollice su, braccia aperte, pacca sulla spalla, magari accompagnati da una frase di apprezzamento), o anche un appunto scritto o la richiesta di opinioni “secondo te, cosa potremmo fare?”.
In generale il rinforzo positivo deve esprimere attenzione e apprezzamento da parte nostra al comportamento della persona di cui vogliamo aumentare il comportamento.
Dobbiamo porre attenzione a quanto di buono gli altri fanno, e farlo notare.
Le persone amano sentirsi valorizzate, credute, competenti, intelligenti, rispettate, apprezzate.