Pubblicato il 09 Febbraio 2023

BBS come distinguerla dalle imitazioni

BBS: come distinguerla dalle imitazioni

Di Ing. Riccardo Borghetto, consulente di direzione HSE ed esperto certificato in Behavior Based Safety

Non tutto quello che viene venduto sotto l’etichetta B-BS (Behavior Based Safety) lo è realmente. Le fregature sono dietro l’angolo. E’ facile caderci per chi non conosce la materia e pensa che possa magicamente ridurre drasticamente gli infortuni sul lavoro.

La B-BS è un protocollo per la riduzione degli infortuni che è stata inventata da un gruppo di psicologi del comportamento oltre 42 anni fa. A causa della sua popolarità, molti consulenti e psicologi hanno sfruttato la scia per ragioni di business con il risultato che moltissimi processi che impattano sul comportamento umano sono etichettati come BBS. Anche se non lo sono. Quindi si trovano in giro corsi per progettare la BBS, audit BBS, corsi motivazionali BBS, corsi BBS per preposti e altre diavolerie. Ci vuole poco per dichiararsi “esperti BBS”. Un consulente della sicurezza è venuto a 5 eventi gratuiti di un’ora nell’ambito del congresso Europeo della BBS che AARBA aveva organizzato a Venezia e li ha messi nel suo CV con titoli roboanti come se avesse frequentato 5 Master nella materia.

Il risultato è che talvolta vengono implementati dei progetti che di B-BS hanno solo il nome. E evidente che poi i risultati non arrivano. 

Non si governa il comportamento con gli slogan “Safety First”, “Zero Infortuni” o con un display che indica il numero di infortuni negli ultimi 3 anni.

cartello safety first zero infortuni

D’altra parte la gerarchia dei controlli, e la normativa, pretende che le “condizioni sicure” siano affrontate per prime.

Le organizzazioni hanno investito molto per ottenere la compliance, cioè il rispetto dei requisiti di legge e punti norma, ma gli ulteriori ingenti investimenti talvolta portano ad un ritorno di riduzione degli infortuni minimo. Per questo motivo molti leader sentono la necessità di sperimentare tecniche efficaci di gestione del comportamento umano discrezionale. Le migliori performance si hanno quando si gestiscono in modo ottimale sia le condizioni di lavoro sicuro, cioè il processo produttivo, sia il comportamento umano, nelle varie situazioni, in un processo di miglioramento sinergico continuo di entrambi.

Come non è sufficiente la sola ottima gestione del comportamento umano, così le condizioni di lavoro sicuro da sole non sono sufficienti per avere performance ottimali.

La BBS è uno strumento di lavoro, un Tool

La B-BS non va idealizzata. Non è la medicina che fa miracoli. Non è la soluzione definitiva al problema infortuni. Come altri processi utilissimi (ad. Es. Lean, 5S ecc.) la B-BS è uno strumento di lavoro per influenzare in modo efficace il comportamento umano discrezionale, quello che alle volte consente di trasformare un comportamento a rischio in comportamento sicuro.

Detto questo ecco i pilastri senza i quali non si può parlare di processo B-BS:

  • Qualificazione dei consulenti

Non è sufficiente aver frequentato un breve corso o aver assistito passivamente ad una implementazione di un processo BBS. E’ necessario che chi “progetta” il processo in uno sito specifico abbia dimestichezza sia con i fondamenti teorici della  gestione scientifica del comportamento che con la pratica, che si acquisisce solo partecipando a implementazioni di processi assieme ad esperti certificati nella materia, in siti produttivi di diversa tipologia;

  • Anonimato

Il processo alla base della B-BS è quello di osservazione e feedback da parte di un lavoratore nei confronti del suo collega. Osservazione e feedback sui comportamenti motori erogati dall’osservato.

Il tracciamento, la registrazione e la misura dei comportamenti devono essere rigorosamente anonimi, pena una distorsione dei dati e l’ostruzionismo da parte dei lavoratori e dei sindacati nei confronti del processo;

  • Partecipazione dei lavoratori

Il processo deve vedere la partecipazione attiva di una percentuale importante della forza lavoro, in qualità di osservatori, di Safety Leader o membri del gruppo di progetto. Non è raro imbattersi in processi dove gli osservatori sono da un 20% ad un 40% di tutto il personale operativo. Non può essere efficace un processo con un numero bassissimo di osservatori.

  • Gestione dei dati

Diceva giustamente William Deming “Di Dio ci fidiamo, gli altri portino i dati”.

Un processo efficace, che migliori nel tempo la sicurezza sul lavoro, deve basarsi su dati di misura che rappresentino in modo veritiero e completo un campionamento dei comportamenti di sicurezza dell’organizzazione. Non stiamo parlando di indicatori reattivi come gli infortuni e near miss. Stiamo parlando della frequenza del comportamento sicuro, cioè della percentuale di comportamenti sicuri sul totale dei comportamenti osservati.

Particolare attenzione deve essere posta, in fase di progetto, a garantire la raccolta e la solidità dei dati e ad un efficace processo di analisi delle evidenze della presenza di barriere o influenze che impediscono l’emergere del comportamento sicuro.

  • Piani di Azione 

Il processo di osservazione non si limita alla misura dei comportamenti sicuri e a rischio, ma individua anche quali sono le cause di tali comportamenti. Come in ogni ciclo PDCA, a partire dalle cause presenti nell’organizzazione che ostacolano l’emergere del comportamento sicuro, è necessario che l’organizzazione adotti e applichi adeguati piani di azione.

  • Formazione del gruppo di progetto, Safety Leader e osservatori

Tutti i soggetti che hanno un ruolo e responsabilità nel processo B-BS devono ricevere una formazione e un addestramento pratico efficace. Per mantenere nel tempo tale efficacia sono necessarie attività di coaching.

  • Fasi del processo (assessment, progettazione, formazione, kickoff del processo, gestione del processo a lungo termine)

Un processo B-BS di solito si struttura nelle seguenti fasi:

  • Assessment per conoscere la cultura della sicurezza del sito e l’eventuale presenza di elementi che possano aiutare o disturbare l’implementazione del processo, la tipologia di comportamenti di sicurezza presenti, altri elementi che possano impattare sulla progettazione.
  • Progettazione del processo (costruzione delle checklist, processo di osservazione - frequenza, modalità di osservazione, gestione del data base dei dati di osservazione, Safety meeting, decisioni in merito al sistema incentivante ecc.).
  • Lancio del processo di osservazione, feedback e safety meeting (Kickoff)
  • Progettare tutte le azioni necessarie a modificare e migliorare nel tempo il processo per garantire un risultato sostenibile nel tempo.

Trattandosi di un post non ha senso entrare nei dettagli. In sintesi senza questi pilastri e fasi di lavoro non si può parlare di B-BS efficace. 

Per chi vuole approfondire rimando al mio libro “La gestione dei comportamenti di sicurezza e protocollo B-BS” edito da EPC che trovate anche su Amazon, oppure venite ai miei corsi Behavior Based Safety.

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