Negli ultimi mesi è arrivata una novità importante nel mondo della sicurezza sul lavoro: la UNI EN 17975:2025, la nuova norma europea dedicata al Lockout/Tagout (LOTO).
Si tratta di uno standard tecnico che diventerà il nuovo “stato dell’arte”. In pratica: sarà il riferimento da usare per dimostrare che l’azienda adotta buone pratiche in linea con il D.Lgs. 81/08 e con le direttive europee.
UNI EN 17975:2025: quando entra in vigore?
La norma è entrata in vigore il 24 luglio 2025 e le imprese italiane dovranno uniformarsi e di conseguenza adeguarsi in caso di attività di manutenzione. Questo significa che, anche se non ci sono sanzioni dirette, in caso di incidente la mancata applicazione potrebbe far emergere mancanze nell’organizzazione della sicurezza.
Qual è l’aspetto più importante su cui UNI EN 17975:2025 vuole porre attenzione?
L’aspetto più importante su cui la norma vuole porre attenzione: isolare fisicamente l’impianto/macchinario.
Se questa opzione non è tecnicamente possibile, la norma prevede tre alternative:
- un isolamento “più semplice” ovvero scollegando ad esempio componenti meno complessi,
- la neutralizzazione (ad esempio dissipare la pressione o l’energia tramite sistemi di sicurezza),
- oppure, in casi particolari, lavorare con energia presente ma con misure di protezione dedicate.
In particolare queste alternative possono essere usate solo se giustificate da un’analisi del rischio e con barriere di sicurezza aggiuntive.
Qual è uno degli aspetti più innovativi?
Uno degli aspetti più innovativi della UNI EN 17975:2025 è l’attenzione posta alle cosiddette zone grigie.
Si tratta di quelle situazioni in cui attività di manutenzione ricorrenti vengono affidate agli operatori di produzione anziché ai manutentori specializzati.
Questa condizione può generare ambiguità: chi è responsabile della sicurezza? L’operatore? Il manutentore? Il responsabile di produzione?
La norma chiarisce che proprio in queste zone di incertezza i rischi devono essere identificati, analizzati e gestiti in modo strutturato, ovvero:
- Manutenzione
Attività svolte da manutentori qualificati, spesso occasionali e con rischi elevati. Richiedono procedure rigorose come il lockout/tagout. - Operazioni
Attività ripetitive eseguite dagli operatori di linea, con rischi più contenuti, gestiti tramite procedure operative standard e sotto la supervisione del responsabile di produzione. - Zona grigia
L’area intermedia, dove attività tipiche della manutenzione – anche se ricorrenti – sono svolte dagli operatori. In questi casi, la norma richiede che:
- i rischi siano chiaramente identificati e valutati,
- le azioni preventive siano formalizzate,
- le procedure di blocco siano applicate anche in forma semplificata,
- la supervisione sia garantita da una figura dedicata, il Lockout Officer.
La gestione delle zone grigie assicura che non ci siano vuoti di responsabilità né interpretazioni soggettive. Ogni intervento, sia manutentivo che operativo, deve essere coperto da procedure standardizzate, formazione mirata e supervisione adeguata. In questo modo la norma riduce i rischi, migliora la comunicazione tra reparti e rafforza una cultura della sicurezza realmente condivisa.
Cosa comporta questa nuova norma per le aziende?
La UNI EN 17975 spinge le imprese a:
- organizzare meglio le attività di manutenzione, con ruoli chiari e procedure tracciate;
- introdurre sempre un’analisi del rischio prima di scegliere l’approccio;
- progettare e adeguare gli impianti per rendere possibile il blocco fisico;
- aggiornare documentazione e schemi tecnici;
- garantire formazione e consapevolezza a chi si occupa di manutenzione.
Perché la UNI EN 17975:2025 è rilevante?
Questa norma rappresenta l’evoluzione europea rispetto alla OSHA americana: meno rigida, più flessibile, ma molto più orientata alla gestione del rischio e alla progettazione sicura.
In altre parole non è solo una procedura da seguire, ma un vero cambio di mentalità che mette al centro prevenzione, organizzazione e responsabilità condivisa.
Si riporta di seguito una tabella che mette a confronto lo standard americano OSHA 29 CFR 1910.147 (USA) con la norma UNI EN 17975:2025 (Europa/Italia).
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