Sottoprodotti: nuovi criteri da marzo
Ă in vigore dal 2 marzo 2017 il decreto 13 ottobre 2016, n.264, ârecante criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiutiâ.
Si attendava da tanto un decreto sui sottoprodotti, in modo da chiarire alcuni punti oscuri, ma, la premessa âcriteri indicativiâ, non lascia presagire nulla di buono.
Infatti, il decreto traccia una guida per âagevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiutiâ. La gestione dei residui deve avvenire a seguito della dimostrazione che sono soddisfatte 4 condizioni, riguardanti:Â
–Â Â Â lâorigine della sostanza o dellâoggetto
–Â Â Â la certezza dellâutilizzo
–Â Â Â le modalitĂ di utilizzo
–Â Â Â la legalitĂ dellâutilizzo
In particolare il decreto si sofferma ad analizzare come dimostrare la âcertezza dellâutilizzoâ al fine di parlare di sottoprodotti, fornendo anche in allegato 2 una scheda tecnica, da numerare e vidimare.
Lâallegato 1 invece parla solo dei residui di biomassa e della loro applicazione nella produzione di energia, fornendo chiarimenti sullâapplicazione delle 4 condizioni.
Il decreto inoltre prevede l’istituzione, presso le camere di commercio, di una âpiattaforma di scambioâ tra domanda e offerta, ovvero di un elenco di produttori e utilizzatori di sottoprodotti e residui.
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