Segnaletica di sicurezza. Guida per evitare gli errori tipici
di Ing. Riccardo Borghetto
Si può capire il livello di gestione della sicurezza di un’azienda guardando la segnaletica di sicurezza.
Da obbligo di legge, che dovrebbe prescrivere, vietare, informare, ricordare la presenza di un pericolo, ad adempimento spesso non gestito.
Sono molti gli errori che ho riscontrato nei vari sopralluoghi presso aziende, anche di grande dimensione:
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Segnaletica in posizione non visibile. Le persone hanno un campo visivo. Ciò che entra nel campo visivo viene visto. Il resto no. Ho visto cartelli oltre 2,5 metri;
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Segnaletica parzialmente coperta da materiale;
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Segnaletica contrastante. Linee pedonali di due diversi colori che non facevano capire quali erano quelle corrette;
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Eccesso di segnaletica di divieto. Su questo punto serve un chiarimento. Dal punto di vista comportamentale la segnaletica è un antecedente che evoca un determinato comportamento. La sua “forza”, cioè la capacità di agire efficacemente sul comportamento è limitata. Molto spesso non rispettiamo la segnaletica presente (pensiamo ad esempio a quella stradale). Il nostro cervello decodifica meglio i segnali prescrittivi (cioè di obbligo). Quelli di divieto si limitano a dire cosa non devi fare lì ma non forniscono altre informazioni utili. Ad esempio il cartello di vietato fumare, per un fumatore, non chiarisce dove può essere assolto il bisogno fisiologico di fumare, il divieto di parcheggio non comunico dove si può parcheggiare. Quindi il messaggio è: per essere più efficaci aumentiamo i cartelli informativi e meno quelli di divieto.
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Segnaletica “vintage”. Ci è capitato di vedere esposta segnaletica risalente a molte decadi fa. Se da un punto di vista storico culturale potrebbe risultare interessante, vederla esposta in ambienti industriali produttivi, fa pensare che, in quel posto, della segnaletica nessuno si sia mai interessato. Ricordiamo che gli obblighi relativi alla segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro sono definiti dal titolo V del D.lgs 81/08 e relativi allegati, e dalla norma armonizzata a livello mondiale ISO EN UNI 7010:2022.
- Segnaletica non rispettata. Quasi sempre questo non è un problema della segnaletica in sé, ma di gestione della sicurezza, di cultura, di leadership carente ecc. Ci è capitato di vedere aziende con segnaletica relativa alle vie pedonali nuova, molto curata, dove titolare o CEO camminavano nella parte riservata ai carrelli. Pessimo esempio per tutti i collaboratori che così si sentono legittimati a fare altrettanto. Oppure in altre occasioni abbiamo osservato il direttore commerciale con al seguito un gruppo di clienti che entra nei reparti produttivi non rispettando le prescrizioni, come se la sicurezza si dovesse applicare solo agli altri, non a sé stessi.
- Eccesso di pitogrammi. In commercio si trovano dei cartelli con pittogrammi di prescrizione multipli. Può capitare di comperare un cartello che ha delle prescrizioni non necessarie. Ad esempio il cartello di obbligo dell’elmetto in un reparto in cui l’elmetto non è necessario. Avere segnaletica non necessaria non fa più sicurezza. Fa solo confusione e fa sembrare i cartelli degli elementi di decorazione più che un precetto da rispettare.
- Segnaletica sporca e non più visibile. se vogliamo comunicare a tutti che il rispetto della segnaletica è importante dobbiamo evitare l’affissione di cartelli sporchi, strappati e in pratica invisibili.
Segnaletica Di Sicurezza: Regole Pratiche
Ricordiamo alcune semplici regole pratiche da rispettare affinché la segnaletica riesca ad agire sul comportamento umano, rammentando sempre che la “forza” di un antecedente come è la segnaletica è limitata.
Dimensione dei cartelli: La dimensione minima è normata dall’allegato XXV:
“Per le dimensioni si raccomanda di osservare la seguente formula: A > L2/2000, ove A rappresenta la superficie del cartello espressa in m² ed L è la distanza, misurata in metri, alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula è applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri”.
Contenuto della segnaletica:
L’ideale è che sia conforme alla nuova ISO EN UNI 7010:2022
Posizione:
La segnaletica di sicurezza va messa più vicino possibile al comportamento che deve essere vietato/prescritto/informato. Se si sta entrando in un locale ove è prescritto il camice, è opportuno che il cartello di obbligo sia posizionato vicino alla porta di ingresso, in posizione facilmente visibile.
Rispettata da tutti i capi, manager, HSE:
Devono essere loro, con il loro esempio, a diventare un modello per gli altri.
Ordine pulizia sulla segnaletica: Vanno rimossi i cartelli non più attuali al layout presente o obsoleti o rotti. Tenere la segnaletica ben visibile.
Molto importante è la presenza di segnali di ingombro per la merce, attrezzature ecc. Questo consente di sfruttare al massimo lo spazio disponibile mantenendo sempre i percorsi pedonali fruibili.
Informazione e formazione:
All’interno dei programmi formativi va riservato uno spazio dedicato a spiegare quali sono gli obblighi, i divieti e la posizione dei presidi antincendio e primo soccorso, oltre che illustrare il significato dei cartelli.
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