La valutazione del rischio Stress LC
Finalmente, la Commissione consultiva permanente ha pubblicato in data 18 novembre 2010 le tanto attese indicazioni in merito alla valutazione dello stress lavoro-correlato , il cui scopo è quello di tracciare un percorso metodologico da seguire. Infatti tali indicazioni non riportano quali strumenti e metodi utilizzare, rimettendo la scelta al datore di lavoro, ma stabiliscono che debbono seguire il percorso proposto.
Il percorso metodologico da seguire per adempiere l’obbligo al livello minimo come espresso nelle indicazioni della Commissione, si compone di due fasi:
1) Valutazione Preliminare, step necessario e quindi da effettuarsi sempre;
2) Valutazione Approfondita, eventuale, da effettuarsi nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le successive misure correttive, adottate in relazione ai risultati della valutazione preliminare, si dimostrino inefficaci.
La valutazione preliminare, citando le parole del documento, “consiste nella rilevazione di indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente”, appartenenti a 3 categorie:
I. Eventi sentinella: indici infortunistici, assenze per malattia, turnover, procedimenti e sanzioni, segnalazioni del medico competente, lamentele formalizzate, sono alcuni esempi, il cui andamento deve essere valutato nel tempo;
II. Fattori di contenuto del lavoro: ambiente di lavoro e attrezzature, carichi e ritmi, orario, turni, corrispondenza tra competenze dei lavoratori e i requisiti professionali richiesti, ecc…;
III. Fattori di contesto del lavoro: ruolo, autonomia decisionale e controllo, conflitti interpersonali, comunicazione, evoluzione di sviluppo di carriera, ecc….
La valutazione preliminare è necessaria e fornisce un primo orientamento sui livelli di stress lavoro-correlato che si può ritenere di attendersi nella situazione esaminata; come espresso dalla Commissione, è bene che tale valutazione sia condotta da un gruppo di lavoro che comprenda necessariamente datore di lavoro, RSPP, Medico Competente e RLS; eventualmente ci si può riferire anche ad esperti esterni e, nelle aziende di maggiori dimensioni, si può coinvolgere un campione rappresentativo di lavoratori.
La scelta delle modalità tramite cui “sentire i lavoratori” è rimandata al datore di lavoro, il quale dovrà scegliere come già anticipato anche la metodologia di valutazione più adatta, dato che la Commissione consultiva si limita a dare solamente delle indicazioni rispetto ad un percorso da seguire, senza fornire alcuna metodologia.
Lisa servizi segue la proposta metodologica dell’ISPESL (maggio 2010).
Laddove dalla valutazione preliminare non emergano elementi di rischio da stress lavoro correlato, tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive il datore di lavoro si limiterà a darne conto nel documento di Valutazione del Rischio e prevedere un piano di monitoraggio.
Qualora invece si evidenzino elementi di rischio “tali da richiedere il ricorso ad azioni correttive” il datore di lavoro procederà alla loro pianificazione ed attuazione.
In questo caso il piano di monitoraggio riporta le condizioni di rischio individuate, con gli opportuni interventi e la loro tempistica. Ove tali interventi risultino inefficaci, si procederà alla seconda fase dell’indagine ovvero la valutazione approfondita, che consiste nella valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, mediante il loro coinvolgimento, e ci si può avvalere di differenti strumenti, quali questionari, focus group, interviste semistrutturate. Per le imprese che occupano fino a 5 lavoratori, data la difficoltà di procedere ad una valutazione soggettiva, la Commissione ritiene che la valutazione approfondita possa ritenersi risolta ad esempio mediante riunioni tra il datore di lavoro e i dipendenti; fondamentale è che si garantiscano il coinvolgimento diretto dei lavoratori nella ricerca delle soluzioni e nella verifica della loro efficacia.
Dai risultati delle valutazioni svolte su diverse realtà aziendali (industrie produttive, uffici, enti pubblici ecc…) è emerso che molte organizzazioni sono carenti nell’ambito “evoluzione della carriera”. Lisa servizi è in grado di proporre e sviluppare sistemi premianti specifici per la corretta gestione del personale da parte dei dirigenti/capi, sviluppati sulla base del protocollo BBS (Behavior Based Safety), al fine di intervenire sull’indicatore stesso per migliorare la situazione e abbassare il livello di rischio.
La valutazione del rischio Stress LC