Pubblicato il 25 Ottobre 2019

BSN 2019: le ultime tendenze della sicurezza comportamentale

Si è conclusa il 17 ottobre l’edizione 2019 di BSN Behavioral Safety Now, la conferenza internazionale dedicata alla sicurezza comportamentale, su cui nei giorni scorsi vi abbiamo tenuto aggiornati con i report dell’ing. Riccardo Borghetto, che ha partecipato all'evento anche in qualità di rappresentante di Aifos.

Tra i vari approfondimenti che l’ing. Borghetto ha realizzato per Aifos (disponibili su aifos.org) emergono alcune considerazioni che riguardano sia le ultime tendenze in tema di sicurezza comportamentale, sia il confronto inevitabile tra l’approccio europeo - e italiano in particolare - e quello americano alla sicurezza sul lavoro.

L'approccio americano alla sicurezza comportamentale: pragmatismo e innovazione

A colpire infatti in modo particolare è proprio l'approccio alla sicurezza estremamente pratico dei relatori e partecipanti alla conferenza, provenienti per lo più dal mondo delle grandi aziende americane: si è parlato di concetti quali performance, leadership, motivazione e coinvolgimento, basandosi su evidenze empiriche e sui risultati. Questo è quello che le aziende vogliono. Ed è quello attraverso cui sono riuscite a migliorare la gestione della sicurezza e a diminuire sensibilmente il numero degli infortuni.

E’ emerso poi che anche nel campo della sicurezza è possibile, e anzi doveroso, innovare ed evolversi. Non è pensabile continuare a utilizzare metodologie di management datate che impediscono un effettivo miglioramento. Prendiamo ad esempio l’obiettivo “Zero infortuni”: pensare di attuarlo con tecniche superate è controproducente. Anzi una critica viene mossa verso l’obiettivo stesso. “Zero infortuni” significa che l'infortunio non è tollerato, il che rende indeterminato, non misurabile l'obiettivo. Quindi è meglio porsi obiettivi diversi e più realistici per poterli davvero raggiungere.

 le ultime tendenze della sicurezza comportamentale

Il confronto con la situazione italiana deve far riflettere: da noi si perde ancora tempo in infinite discussioni su aspetti burocratici e normativi, ma non si va dritti al cuore del problema. L’ing. Borghetto in particolare si sofferma sulla gestione degli infortuni mortali. In Europa e in Italia devono essere valutati tutti i rischi (tra cui quelli di genere, di età, di provenienza, lo stress lavoro correlato ecc.). Sono temi sicuramente importanti, ma si rischia però di perdere di vista l'obiettivo principale, quello di ridurre il più possibile gli infortuni mortali.

Anche questo è uno spunto di miglioramento che nasce dal confronto con l’approccio americano, completamente diverso e anzi particolarmente attento ai cosiddetti SIFs (incidenti serie fatali). L'accento sulla sicurezza comportamentale è molto più marcato: in alcune aziende esistono ed esempio delle regole comportamentali salvavita, dette “life saving rules” che ritenute inviolabili e per le quali, se disattese, è previsto il licenziamento.

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