Pubblicato il 08 Luglio 2021

Purificatori d'aria e Covid19: linee guida ISS
Lo scorso Maggio è stato pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità il “Rapporto ISS Covid-19 n. 12/2021” contenente le ultime linee guida per la sanificazione delle strutture non sanitarie durante la pandemia da Covid19, tra le informazioni contenute nel rapporto viene trattato anche la depurazione degli ambienti che ha luogo mediante l’utilizzo di tecnologie moderne come ionizzatori e purificatori d'aria.
In particolare al paragrafo “6.4 Trattamento mediante purificatori/ionizzatori”, viene trattata l’opportunità di utilizzare questi nuovi prodotti per sanificare gli ambienti chiusi, come gli uffici, dando anche alcune indicazioni sulle specifiche tecniche (ad esempio sulle tipologie di filtri) di cui i purificatori d'aria dovrebbero essere dotati per poter assolvere efficacemente al loro compito.
In particolare, il documento dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) tratta l’utilizzo di:
- Purificatori d’aria a filtro;
- Purificatori/Ionizzatori;
Purificatori d’aria a filtro
I purificatori d'aria aiutano a filtro a depurare gli ambienti chiusi dalle sostanze contaminanti tra cui, talvolta, possono essere presenti anche particelle virali.
La capacità filtrante dei purificatori d'aria a filtro dichiarata dal produttore è generalmente dipende dalla portata del dispositivo e dal CADR (Clean Air Delivery Rate) per il quale esso è tarato. Il CADR indica le dimensioni delle particelle che il dispositivo è in grado di filtrare e, maggiore è il suo valore, maggiore è anche lo spazio che il purificatore d'aria riesce a depurare.
Nel rapporto viene però sottolineato che un purificatore d’aria da solo non è in grado di proteggere efficacemente le persone all’interno di un ambiente ristretto dal contagio da Covid19 e che, per evitarne la contaminazione sè necessario che il flusso d’aria depurata non passi da una persona all’altra.
Purificatori d'aria e ionizzatori
Questi dispositivi sono basati sulla tecnologia al plasma (detta anche “Non-Thermal Plasma” o NTP) che si basa sulla produzione di radicali liberi che riescano a ridurre la presenza di sostanze patogene, o in generale dannose, nell’aria. La tecnologia al plasma cerca di stimolare lo sviluppo di ossidi che andranno poi ad attaccare i microbi nell’aria eliminando i batteri in essa presenti così da depurarla.
In relazione a questa tipologia di dispositivi è presente un documento di orientamento dell’UE che descrive le sostanze che vengono prodotte dai purificatori ionizzati e che fornisce una guida sul come calcolare il rischio collegato ad un’esposizione prolungata all’aria da essi generata. Tra le tipologie di dispositivi ionizzanti vi sono quelli che producono ozono, questi dispositivi non devono essere utilizzati all’interno di ambienti chiusi poiché l’ozono è una sostanza irritante per le vie respiratorie delle persone.
Ad ogni modo il rapporto ISS Covid-19 n. 12/2021 sottolinea che i dispositivi ionizzanti da soli non sono in grado di garantire una protezione efficiente contro il virus SARS-CoV-2 e devono pertanto essere utilizzati rispettando comunque le regole sul distanziamento interpersonale nonché utilizzando dispositivi di protezione individuale.
In conclusione quel che si può estrarre dal documento pubblicato dall’ISS è che, se utilizzati senza ulteriori accorgimenti, i dispositivi di depurazione e filtraggio dell’aria non sono in grado di garantire un’efficace protezione contro il contagio da Covid19 e non costituiscono, quindi, un efficace strumento di prevenzione.
Se vuoi consultare l’intero documento redatto dall’ISS puoi scaricarlo da questa pagina web.
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