Pubblicato il 24 Febbraio 2015

Fonte Inail
Clamoroso errore della Procura, del Tribunale e della Corte D’Appello. Questo emerge dal deposito della sentenza Eternit con cui la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di condanna per disastro ambientale nei confronti dell’imprenditore Svizzero Stephan Schmidheiny. Per la Cassazione i giudici della Corte D’Appello hanno “confuso il reato con la permanenza dei suoi effetti”. Il reato era già prescritto prima ancora del rinvio a giudizio. Come conseguenza dell’annullamento sono stati cancellati anche tutti i risarcimenti alle parti civili.
Dall’agosto 1993 in cui era già noto l’effetto nocivo dell’amianto al rinvio a giudizio del 2009 sono passati più dei 15 anni previsti, cosa che si sapeva anche prima di iniziare il processo.
Dice la cassazione che “Il disastro non era l’imputazione da applicare” come il famoso Procuratore avrebbe dovuto sapere.