L’edilizia da sempre è il settore più a rischio infortuni ma anche qui le statistiche parlano di cali ma non è il caso di festeggiare, infatti nel primo numero di Dati Inail del 2015 l’analisi sugli infortuni e sulle malattie professionali del settore edilizia dimostra che tra il 2009 e il 2013 le denunce di infortunio e gli indennizzi sono calati più del 46%. Questo risultato non è dovuto solo al miglioramento delle misure di sicurezza purtroppo lo dobbiamo anche grazie al difficile momento che l’edilizia stà attraversando.
Oltre a dare le percentuali e i numeri che descrivono questo triste fenomeno l’analisi di Dati Inail restituisce il profilo dell’infortunato più ricorrente: italiano, maschio, età compresa tra i 35 e i 49 anni, residente al Nord, infortunato a causa della perdita di controllo di un macchinario o di un utensile o per caduta dello stesso infortunato.
Nell’edilizia le denunce di infortunio son calate del 46,1%, da 83mila nel 2009 arrivando a 45mila nel 2013, di conseguenza sono calati gli indennizzi, che da 72mila arrivano a 38mila.
Purtroppo questi dati, o meglio questo calo del numero di infortuni, non è dovuto solo al miglioramento dei sistemi di prevenzione e protezione applicati in edilizia, ma risente della grave crisi produttiva che ha coinvolto in particolare questo settore con un calo che si aggira, e supera nel 2013, il 10% annuo. Infatti nel 2013 il numero degli occupati rispetto all’anno precedente è sceso del 5% scendendo sotto quota 1,6 milioni.
Ricordiamo che in un contesto dove i numeri si abbassano un dato in forte aumento è quello relativo alle malattie professionali in particolare per quelle legate al sovraccarico biomeccanico dovuto sia a movimenti ripetuti degli arti superiori, sia a movimentazione manuale dei carichi e di spinta e traino che richiedono un elevato sforzo fisico in condizioni ambientali sfavorevoli e in condizioni posturali inadeguate.
Lisa Servizi mette a disposizione delle aziende la propria professionalità per effettuare accurate valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanico da movimentazione manuale dei carichi, traino spinta e movimenti ripetitivi degli arti superiori.
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